Oh mia patria sì bella e perduta…
Annastina Kallius, 29 anni, e Babak Arzani, stessa età, si sono conosciuti in Ungheria cinque anni fa durante un workshop teatrale. Lei coordinava le assunzioni dei giovani che volevano far parte del gruppo teatrale. Lui, ingegnere informatico con la passione del teatro. Hanno cominciato a frequentarsi. Poi è nato l’amore. Lei è finlandese lui iraniano, originario di Isfahan, ma vive in Ungheria. Il loro sogno è di andare a vivere un giorno in Finlandia, il paese di Annastina. Ma rischia di diventare irrealizzabile complice una proposta di legge anti immigrazione.
Se approvata, la legge richiede obbligatoriamente alti livelli di reddito per i finlandesi e gli stranieri sotto protezione umanitaria, quali profughi e richiedenti asilo con permesso di soggiorno, che intendono trasferirsi in Finlandia con marito, o moglie e figli in possesso di cittadinanza non europea.
Non ci sono garanzie, dice Annastina Kallius, che riuscirà ad avere un lavoro nel suo paese che renda abbastanza da soddisfare i nuovi parametri – almeno 1700 euro netti al mese. Se ci sono anche due figli, lo stipendio minimo percepito dovrà essere di almeno 2600 euro netti al mese, una cifra che molti considerano eccessiva anche per gli stessi finlandesi.
17.03.2016
Non penso proprio che sia andata così!
Mi ritrovo in questo articolo.
Ma non c’è niente che possiamo fare a riguardo?
Leggere certe cose fa venire i brividi… ma in che mondo viviamo?