Quasi mille civili uccisi ogni mese in Iraq
Almeno 18.802 civili sono stati uccisi in Iraq e 36.245 sono rimasti feriti in Iraq dal 1 gennaio 2014 al 31 ottobre 2015, secondo un rapporto dell’UNAMI, la Missione di assistenza delle Nazioni Unite in Iraq e l’OHCHR, l’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani. Circa metà delle vittime sono avvenute a Baghdad. Nel solo mese di gennaio 2016 i civili uccisi in Iraq sono stati 849.
Le cifre tuttavia sono solo parziali. Si tratta di civili uccisi mentre molti altri sono morti a causa di mancanza di accesso a cibo, acqua e medicinali. Oltre tre milioni sono gli sfollati dall’inizio del 2014, quando l’ISIS, chiamato anche Daesh o ISIL (Stato islamico dell’Iraq e del Levante) ha allargato il suo controllo nel Paese. Secondo il rapporto circa 3.500 persone, soprattutto donne e bambini, sono tenuti come schiavi in Iraq da parte dei militanti dell’ISIS. Il rapporto compilato si basa in gran parte sulla testimonianza di vittime.
Durante questo stesso periodo sono stati rapiti molti civili, oppositori o persone affiliate al governo come ex soldati dell’esercito o ex agenti di polizia, ex funzionari pubblici, professionisti, medici, avvocati, giornalisti, leader religiosi o capi tribali. Molti sono stati giudicati dall’ISIS in tribunali autocreati. Oltre a ordinare l’uccisione di innumerevoli persone hanno imposto pene come lapidazione e amputazioni.
Una tale situazione ha costretto alla fuga di un numero imprecisato di persone sia all’interno dell’Iraq che fuori dai confini.
15.03.2016
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